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Il Palazzo Comunale
L'attuale caseggiato è il frutto di una lunga serie di trasformazioni che il manufatto subisce a partire dal 1400. Il salone consiliare, ricavato dall'avanzamento elevato del piano superiore, si unisce alla cinta lato mare in epoca tardo-quattrocentesca.
Il locale conserva alcune antiche testimonianze giunte da operazioni di recupero:
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un'urna cineraria del III secolo d. C.;
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l'antico calice per le votazioni consiliari;
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i bussolotti da petardi che anticamente si "sparavano" nelle occasioni di maggiore ricorrenza;
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la tromba e la bandiera del banditore della città;
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la lapide della "Domina Lidoria" (VII secolo d.C.), recuperata dall'area cimiteriale di S. Paragorio;
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alcuni pregevoli affreschi (XIV secolo), a soggetto religioso, staccati dalle pareti alla base della porta di San Giovanni;
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una campana in bronzo, appartenuta alla chiesa di San Francesco, recentemente restaurata;
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l'ultima bandiera della Repubblica di Noli, recante le effigi della Madonna, e dei santi protettori Eugenio e Paragorio.
Torre del Municipio
Si erge con maestosità al centro della piazza principale di Noli. Essa risale al XIII secolo, è alta 33 metri e ha la base quadrata. La torre ricalca la consueta struttura muraria utilizzata per questo tipo di costruzioni, composta da un basamento in conci in pietra verde squadrati e ben allineati e legati tra loro da sottili strati di malta, mentre la parte superiore è in laterizio. Alla sommità spiccano merlature ghibelline, rifatte in periodi posteriori alla costruzione. La torre è suddivisa in diversi vani, all'ultimo dei quali ha sede la cella che ospita la campana, pronta a scandire il passare delle ore o a avvertire, con appositi rintocchi, la popolazione circa l'approssimarsi di pericoli o calamità, oppure a manifestare gaudio alla ricorrenza di particolari festeggiamenti.
Loggia della Repubblica
Sottostante il Palazzo Comunale si trova la Loggia della Repubblica (XIV-XV secolo) con due grandi archi in laterizi che poggiano su una colonna ottagonale con capitello a bugnato tipico di fine '300, inizi '400.
Sotto la Loggia, in alto, proprio davanti alla porta della torre comunale che chiudeva la prigione bassa o "Paraxetto" è possibile vedere ancora l'anello di ferro usato fino al 1784 per la tortura dei tratti di corda.
Alle pareti del loggiato, che in tempi passati correva da Porta Viale a levante sino al Portello, a ponente, sono sistemate alcune lapidi marmoree che rievocano fatti e personalità storiche che hanno avuto legami con la nostra città:
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Giordano Bruno, che qui "insegnò la grammatica a putti et leggenda la sfera a certi gentiluomini";
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Anton da Noli, scopritore dell'arcipelago di Capo Verde;
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Dante Alighieri, che ricorda Noli nel IV Canto del Purgatorio;
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Cristoforo Colombo, in viaggio verso le Fiandre;
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un "decreto" (1620) del Maggior Consiglio che impone agli stranieri "... il depositare le armi prima di entrare in città e di dimostrare, in caso di sosta, di aver denaro a sufficienza per il proprio sostentamento, valutato in almeno 300 scudi... .".